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Alimentazione durante l’allattamento

L’allattamento è una fase molto delicata del puerperio, che rappresenta il momento in cui mamma e bambino approfondiscono e saldano il legame affettivo e fisico che si è stabilito durante i 9 mesi di gestazione. Il latte con cui la mamma nutre il proprio figlio non rappresenta solo una fonte di nutrimento e di amore, ma un vero e proprio medicinale nel quale sono contenute tutte le sostanze nutritive di cui il neonato necessita nei primissimi mesi di vita. Per questo motivo, durante la fase dell’allattamento l’alimentazione della neo-mamma deve essere particolarmente ricca e varia, ancora di più rispetto a quella della gravidanza: la mamma che allatta necessita di almeno 600 kcal in più ogni giorno rispetto a quando non era incinta e non allattava. Il fabbisogno calorico infatti aumenta sia per recuperare le forze dopo il travaglio e il parto, sia per assicurare la montata lattea e la disponibilità di latte per tutti i mesi di allattamento. Il solo gesto di nutrire un altro essere umano comporta un grande dispendio calorico; inoltre il bambino ha la necessità di assumere numerose sostanze essenziali per la crescita, che provengono solo dal latte materno essendo questo l’unico alimento previsto nei primi mesi di vita.

La dieta di zuccheri e grassi durante l’allattamento

Attenzione, invece, al consumo di zuccheri. La dieta in allattamento naturalmente ne deve prevedere una certa quantità, ma gli alimenti vanno sempre attentamente selezionati: gli zuccheri semplici raffinati contenuti in bevande gassate e dolci non sono un toccasana, vanno preferiti gli zuccheri complessi di pane, cereali (riso, farro, orzo) e pasta, preferibilmente integrali. I dolci non sono vietati, ma non dovrebbero essere superate le 2-3 porzioni la settimana (gelato, fetta di crostata, marmellata) e solo a fine pasto per non determinare improvvisi picchi glicemici. Per quanto riguarda i grassi, vale lo stesso discorso degli zuccheri: limitare al massimo il burro e la margarina e preferire l’olio extravergine aggiunto a fine cottura, che non modifica il sapore del latte e contiene microelementi essenziali.

La dieta e l’allattamento

Alcuni alimenti non devono mai mancare nell’alimentazione durante l’allattamento. Tra questi ci sono le proteine, la cui assunzione non va aumentata a dismisura ma non deve nemmeno diminuire: quindi sì a carne bianca e pesce, uova, formaggi (consigliati Parmigiano e Grana, ricchissimi di nutrienti) e anche al latte, che contiene il calcio il cui fabbisogno aumenta durante la gravidanza.Via libera anche ai legumi, da soli oppure insieme alla pasta e al riso: spesso trascurati nella dieta di tutti i giorni, nell’alimentazione durante l’allattamento non devono mancare, perché assicurano un apporto corretto di fibre, proteine vegetali e carboidrati. I legumi più indicati sono piselli, ceci e fagioli; lenticchie e fave invece hanno un sapore meno delicato e potrebbero conferire al latte un sapore poco gradevole. Non bisogna esagerare con i legumi, perché in quantità elevata potrebbero favorire la formazione di gas intestinali anche nel neonato. Un piccolo trucco è frullare i legumi dopo la cottura: in tal modo le fibre vengono spezzate e risultano più digeribili.

Quali cibi evitare in allattamento

Anche nella dieta da seguire in allattamento esistono alcuni cibi che andrebbero evitati, non perché insani ma perché semplicemente influiscono sul sapore del latte: il bambino potrebbe persino arrivare a rifiutare il seno, se il sapore del latte fosse troppo alterato. Il bambino è già abituato al sapore del cibo, perché durante la gravidanza il liquido amniotico ne trasmette gli aromi, tuttavia alcuni alimenti andrebbero evitati nella prima fase dell’allattamento ed introdotti gradualmente, a piccole dosi, in un secondo momento. Bisogna calcolare che il sapore del cibo passa nel latte da 1 a 3 ore dopo l’assunzione: la mamma quindi può provare a mangiare una piccola dose di un alimento e testarne la reazione nel neonato.

In genere, i cibi che alterano il sapore del latte sono gli stessi che modificano l’odore dell’urina e del sudore: quindi asparagi, aglio, cipolla, cavolo, rapa, verza, broccolo, peperoni. Anche le castagne e alcune carni saporite (selvaggina, cavallo, carni piccanti e speziate) possono non essere gradite e naturalmente le spezie: meglio evitare momentaneamente peperoncino, curry e zafferano, così come il pesce dal sapore deciso (salmone, pesce spada) e in generale il pesce affumicato. I pesci grassi possiedono un sapore che finisce facilmente nel latte, nonostante siano ricchissimi di acidi grassi omega-3 che sono molto salutari; in tal caso è meglio assumerne piccole quantità e vedere se il bambino ne tollera il sapore, altrimenti ripiegare su platessa, sogliola e nasello dall’aroma estremamente delicato.

L’apporto di frutta e verdura in allattamento

Verdura e frutta, sia cotte che crude, non dovrebbero mai mancare nell’alimentazione durante l’allattamento. La mamma non deve abbandonare gli ortaggi e la frutta fresca: a pranzo e a cena se ne possono consumare in abbondanza, facendo attenzione alla verdura dal sapore particolarmente forte (peperoni, cavolo, broccoli) e alla frutta zuccherina, come l’uva. Ottima la banana che è ricca di potassio. Frutta e verdura sono ricchissime di acqua, sali minerali e vitamine e quindi devono rappresentare una costante nella dieta dell’allattamento. Unica eccezione sono le patate, che andrebbero sostituite al pane o alla pasta perché sono ricche di amido, un carboidrato complesso con un alto indice glicemico.

Non va dimenticata l’importanza del bere. L’acqua è l’elemento principale del latte e ogni mamma in fase di allattamento ne perde molti decilitri ogni giorno: è importantissimo reintegrare la quantità perduta bevendo in abbondanza (i famosi 2 litri al giorno) e soprattutto nella stagione calda, quando il sudore aumenta maggiormente la quota di liquidi persi. Naturalmente, no ad alcolici e caffè o tè: la caffeina è infatti un eccitante che può influire sullo stato d’animo del bambino, agitandolo; inoltre, alterano il sapore del latte. Meglio preferire il tè verde, dal sapore delicato, oppure semplici tisane.

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