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Allattamento misto

L’allattamento misto consiste nel dare al neonato sia il latte materno che quello artificiale o comunque il biberon.
Molte neo mamme si chiedono quando è possibile cominciare l’allattamento misto e se questo comporta dei problemi per la nutrizione del bambino, oppure se c’è il rischio che si abitui al biberon e rifiuti invece il seno.

Perché l’allattamento misto

Nutrire il bambino con il latte materno e quello artificiale è spesso una scelta che le neo mamme fanno per riuscire a riprendersi, in qualche modo, sia dalle fatiche del parto che dai nuovi ritmi molto variabili di sonno-veglia.
I neonati infatti tendono a fare una poppata al seno ogni 2-3 ore nei primi mesi e, per la mamma, è qualcosa di molto stancante, non solo perché si affianca il problema della produzione del latte, ma perché accumula ore di sonno perse.
La produzione del latte materno è legata anche allo stato emotivo e psicologico della madre, che deve essere attenta a non cadere nella trappola dello stress, che in taluni casi porta anche alla perdita pre-tempore del latte.
L’allattamento misto è dunque una buona alternativa per ritagliarsi spazi di recupero delle forze e delegare al padre qualche poppata.
Non è detto, tuttavia, che l’allattamento misto debba essere per forza affiancato al latte artificiale.
La neo mamma, infatti, può dedicarsi a tirare il latte perché sia disponibile magari per le poppate notturne, o quando lei non può essere presente per impegni di lavoro o di altro tipo.
In tal modo il bambino viene comunque nutrito con il migliore latte possibile e, nello stesso tempo, si abitua a ciucciare dal biberon.

Latte materno e latte artificiale

Anche se la mamma ha poco latte da dare al bambino, il consiglio è quello di preferire sempre l’allattamento al seno. Anche piccole quantità di latte materno fanno la differenza, perché, contrariamente a quello artificiale, contiene nutrienti adatti alla fase che il piccolo sta attraversando, con vitamine, proteine, grassi, zuccheri in quantità perfette.
Il latte artificiale rappresenterà un alimento indispensabile per la sua crescita, ma il piccolo non sarà privato dei benefici di quello della madre.

Come impostare l’allattamento misto

Alcune madri scelgono di fare l’allattamento misto alternando le poppate al seno a quelle con il biberon, altre invece lo fanno nella stessa poppata, iniziando magari con il seno e finendo con la tettarella o viceversa.
Quale metodo scegliere? Non ci sono regole precise, ma è il caso di ricordare che la suzione del bambino al seno aiuta a mantenere la lattazione.
Nessuna madre, pur favorevole all’allattamento misto, vorrebbe incorrere nel pericolo di perdere il latte ed è possibile preservarlo solo attaccando il neonato al seno in modo regolare.
Per esempio, di solito al mattino la produzione di latte è maggiore e sarebbe un momento ideale per evitare l’allattamento con il biberon oppure tirare il latte, lasciando invece che sia il piccolo ad approfittare di questa abbondanza.
Il problema della produzione del latte materno è comunque assai soggettivo.
Ci sono mamme che, per esempio, scelgono di allattare al sono 2-3 volte al giorno a fronte delle possibili 10-12 poppate e queste bastano per mantenere la lattazione.
Per altre madri non è così e si rendono conto che possono solo alternare i due tipi di allattamento o limitare quello con il biberon a qualche poppata nelle 24 ore.
E’ quindi a discrezione della madre e della sua volontà di mantenere l’allattamento al seno l’impostazione di quello misto.
Un altro problema che potrebbe sorgere è che il bambino evidenzi una preferenza verso l’allattamento al biberon, perché il flusso è più scorrevole e fa meno fatica nella suzione.
E’ importante scegliere bene la tettarella, che deve essere quanto più somigliante possibile al seno materno, avere più o meno la stessa morbidezza ed essere provvista di una valvola che deve calibrare l’uscita del flusso in gocce.
In tal modo la suzione per il neonato sarà più simile a quella con il seno.
Le moderne tettarelle hanno una conformazione anatomica e sono fatte di un lattice del tutto simile per consistenza al seno

Allattamento misto e latte artificiale

Ci sono quei casi in cui l’allattamento al seno è affiancato a quello con latte artificiale, soprattutto nei casi in cui la produzione del latte materno è scarsa.
Come regolarsi, dunque, con le quantità?
E’ ovvio che sarà il pediatra a suggerire le giuste dosi, ma bisogna tenere sempre presente che il bambino prende latte anche in base al suo peso.
Per orientarsi bisognerebbe tenere presente che, se pesa 3,5 kg, la quantità di latte necessaria in un giorno si aggira intorno ai 600-650 g che devono essere suddivisi in poppate da circa 110 g.
Allattare al seno però, significa non avere mai sotto controllo la reale quantità di latte che il bambino ingerisce ed è quindi difficoltoso capire se ha mangiato a sufficienza.
Lo è ancora di più quando la mamma ha poco latte e capita che il bambino rimanga attaccato al seno anche per 40 minuti.
Una suzione cosi prolungata lo stanca e lo porta ad addormentarsi, ma quasi certamente senza aver preso la quantità di latte sufficiente.
A quel punto sarebbe il caso di integrare quello che manca con il latte artificiale, ma se il bambino si è addormentato la poppata è finita e bisogna attendere la successiva.
Il bambino però sentirà fame in anticipo ed è probabile che la poppata sarà anticipata, ma questa volta sarebbe consigliabile aggiungere circa 40 g in più di latte nel biberon, perché molto probabilmente saranno necessari.
Il consiglio è quello di lasciare il bambino attaccato al seno massimo 20 minuti, trascorsi i quali è bene passare alla tettarella, perché la poppata sia completa, quindi nutriente quanto basta per la sua crescita, e per evitare che si stanchi .

Gli intervalli tra una poppata e l’altra

Molti neo genitori sono condizionati dalle regole riguardo agli intervalli tra una poppata e l’altra che sono minimo di 3 ore.
Molti sono decisi a far rispettare questo lasso di tempo, ma non è giusto far attendere il bambino se ha fame e lo manifesta anche piangendo insistentemente.
Il neonato non segue nessuno orologio, ma solo il naturale senso di fame, che è l’unico elemento indicativo del fatto che è giusto che debba mangiare, anche se le poppate sono ravvicinate.
I bambini hanno bisogno di riprendersi dopo il parto e hanno anche necessità di recuperare la perdita di peso fisiologico. Insomma, devono crescere per tutta la vita, ma specialmente nei primi mesi, dove il latte è l’alimento più importante nonché l’unico di cui possono nutrirsi.
Il latte materno ha proprietà universalmente riconosciute riguardo al fatto di aiutare il bambino nel creare le difese immunitarie, di renderlo meno soggetto alle allergie, al diabete, alle intolleranze alimentari, perché favorisce la creazione di un’ottima flora batterica e, nello stesso tempo, fluidifica gola e polmoni.

Il peso del bambino con l’allattamento misto

Tutti i genitori sono giustamente attenti all’aumento di peso del bambino nelle prime settimane di vita.
Se il bambino cresce significa che l’allattamento, misto o tradizionale, funziona e va bene.
La paura che non cresca a sufficienza porta spesso ad eseguire la cosiddetta “doppia pesata”, cioè prima e dopo la poppata, che non è però necessaria.
Per verificare che il bambino effettivamente aumenti di peso, bisogna attendere almeno una settimana, calcolando che di solito aumenta da un minimo di 20 g a circa 40 g al giorno, ma è un dato comunque assai variabile e soggettivo.
I pediatri suggeriscono come regola generale che i neonato debba raddoppiare il suo peso alla nascita entro i 4 mesi e aumentare in media di circa 500 g ogni mese.

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