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Creme corpo da usare in gravidanza

L’uso di creme in gravidanza è sempre condizionato dal loro contenuto ed è raccomandabile, oltre che prudente, imparare a leggere bene le etichette dei prodotti.

Il motivo è semplice e riguarda il contenuto delle sostanze che, nella maggior parte dei casi, non sono affatto naturali e potrebbero avere conseguenze non solo sulla salute della pelle della neo-mamma, ma anche su quella del bambino.

Le creme corpo in gravidanza sono necessarie soprattutto per prevenire la comparsa delle smagliature all’addome, ai fianchi, ai glutei e anche al seno.

Il seno in particolare è una parte estremamente sensibile, con la quale il bambino appena nato entrerà in contatto e che quindi deve essere trattata con maggiore attenzione.

Il presupposto dal quale partire è che la pelle assorbe fino a circa il 65% delle sostanze contenute nelle creme, ed è per questo che bisogna conoscere il significato e la provenienza della composizione. Naturalmente non è possibile conoscere tutti i singoli contenuti, ma vi diamo alcuni suggerimenti per ovviare a questo aspetto, primo fra tutti quello di consultare il “biodizionario” che si trova online.

Il biodizionario è uno strumento estremamente utile per le mamme in attesa, che in questo modo possono fare opera di prevenzione rispetto a sostanze tutt’altro che salutari.

Le creme in gravidanza con sostanze chimiche

Come accennato è importante saper leggere le etichette delle creme che acquistate, ma anche conoscere i nomi di quelle potenzialmente pericolose e pertanto da evitare.

Le sostanze chimiche nelle creme sarebbero da evitare a priori, perché i danni che provocano si evidenziano nel medio-lungo periodo.

Durante la gravidanza l’uso di creme pur clinicamente testate non garantiscono la sicurezza contro i danni al feto e alla pelle stessa della madre.

Tra le sostanze da memorizzare e quindi escludere, c’è per esempio il Quaternium 15 che si trova nelle creme abbronzanti e che contiene formaldeide ed è quindi potenzialmente cancerogeno. Durante la gravidanza la protezione contro i raggi UV dovrebbe essere massima, senza esporsi nelle ore centrali.

Un’altra sostanza tristemente nota sono i parabeni, che in genere si trovano proprio nelle creme idratanti e in quelle di base per il make-up. I nomi a essi riconducibili sono: isobutylparaben, methylparaben, propylparaben, ecc.

Il pericolo di venire a contatto con creme non salutari si trova anche in quelle per curare l’acne e che contengono

l’acido retinoico. In questo caso le conseguenze potrebbero ripercuotersi sul bambino con un ritardo intellettivo e patologie dell’apparato cardio vascolare.

Inoltre, è opportuno non usare creme di bellezza con la dicitura anti-age o anti invecchiamento, perché tra le sostanze più usate nelle loro composizioni c’è la vitamina A, che l’organismo riesce già a produrre in quantità adeguate per il nascituro e che potrebbero dargli problemi alla vista.

In generale anche le creme che solitamente si usano per le smagliature o per la cellulite e che producono calore, sono altamente sconsigliate. Il rischio è quello di anticipare la nascita del bambino e, anche in questo caso, di ritardi mentali.

Altri nomi ai quali dovete porre attenzione, se sono riportati sull’etichetta, sono la vasellina, il Paraffinum liquidum, gli oli minerali, e infine il petrolatum. Tutte le sostanze citate hanno origine chimica o comunque sono derivati da prodotti del petrolio raffinati.

Le reazioni della pelle più frequenti quando si applicano le creme per la gravidanza a base non naturale, sono per esempio una cute che “tira”, raggrinzita invece che distesa e che tende a essere lucida o a produrre irritazioni simili ad acne e a punti neri.

Lo strato superiore della pelle, infatti, reagisce in modo da creare una sorta di barriera, per rendersi quasi permeabile a tali sostanze estranee anche se non sufficientemente. Qualcosa di molto simile accade anche nel caso del SLS (acronimo di Sodium Lauryl Sulphate), un tensioattivo.

Di solito tutti quei nomi che hanno una terminologia in lingua latina dovrebbero essere affidabili, perché riguardano quasi certamente qualche sostanza vegetale.

Le creme naturali per la gravidanza sono sicuramente di derivazione biologica, che significa a base di sostanze che non hanno subito alcun trattamento con fitofarmaci durante la coltivazione.

E’ consueto leggere sui prodotti di alta qualità, come possono essere quelli biologici o eco-friendly che sono stati certificati da associazioni varie. La certificazione aggiunge credibilità al prodotto e sicurezza per chi lo usa, anche se fa aumentare considerevolmente il prezzo.

Tuttavia, anche se vi capita di acquistare creme per la gravidanza che non hanno una certificazione o un marchio noto, non è detto che non siano di buona qualità.

Leggete bene anche la scadenza dei ogni crema, che solitamente non è più utilizzabile trascorsi 30 mesi dal primo acquisto.

Siate quindi consapevoli dei prodotti che acquistate durante e dopo la gravidanza.

  • Pregnant Belly Salve (120 ml)

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    € 26,90
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  • Rhoid Balm (30ml)

    € 18,90
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Sostanze naturali nelle creme da usare in gravidanza

Le creme in gravidanza devono essere rigorosamente a base naturale, meglio se riportano la dicitura “ecologiche” o “biologiche” o eco-bio. Le creme in gravidanza ecologiche o biologiche sono una garanzia di autentica naturalità del prodotto e, per essere sicuri di questo, il consiglio è quello di acquistarle in farmacia, in erboristeria o presso una sanitaria.

Le creme da usare in gravidanza devono contenere dunque sostanze naturali, in particolare gli oli vegetali come l’olio di mandorle dolci, l’estratto di arnica,l’ olio di germe di grano o di oliva, presenti in moltissime creme e prodotti cutanea per la gravidanza.

L’applicazione di questo tipo di creme in gravidanza può iniziare fin dai primi mesi della gestazione, perché non ha controindicazioni, mentre dal 5° mese le applicazioni vanno ridotte al massimo a 2.

Alcune caratteristiche delle creme naturali in gravidanza possono essere indicative della composizione dei prodotti stessi.

Meno sostanze sono riportare sull’etichetta e più raccomandabile è il prodotto che state per acquistare. La profumazione è solitamente quasi impercettibile e il colore bianco (indice che non sono stati aggiunti coloranti chimici).

Il suffisso che trovate nell’elenco delle sostanze contenute e che finisce per “one” potrebbe indicare la presenza di silicone, che provoca pelle secca e a squame.

Un buon modo per prevenire le smagliature è anche quello di mantenere quanto più regolare il peso durante la gravidanza, in modo da accentuare l’azione delle creme stesse.

Le creme a base di olio di mandorle sono adatte anche per il seno, soprattutto come prevenzione di smagliature e arrossamenti.

Dopo la nascita del bambino, invece, è meglio evitare di applicare qualsiasi tipo di prodotto, se non strettamente necessario e solo nel caso sia sotto prescrizione medica.

Il contatto con i capezzoli, infatti, è un veicolo di passaggio delle sostanze contenute nelle creme. Prima dell’allattamento ogni capezzolo andrebbe accuratamente lavato semplicemente con acqua tiepida e asciugato tamponando con una tovaglia di cotone, per non favorire le irritazioni.

Le creme in gravidanza per le gambe

Una parte del corpo che subisce delle modificazioni importanti in gravidanza sono le gambe, che tendono a diventare gonfie soprattutto nell’ultimo trimestre di gestazione. A volte possono anche comparire le vene varicose ed essere dolenti.

La causa è una ridotta funzionalità renale, che provoca un accumulo di liquidi agli arti inferiori e dunque la tendenza agli edemi.

Le creme naturali in gravidanza che si possono utilizzare per questo disturbo possono essere a base di vite rossa, ippocastano, russo, che hanno proprietà defaticanti e rilassanti. La vite rossa in particolare stimola e favorisce la circolazione periferica e aiuta a sgonfiare i tessuti. L’applicazione di tali creme va fatta con un massaggio mirato, che deve partire dalla caviglia e andare verso il ginocchio, in modo da favorire il ritorno al cuore e la riattivazione dei vasi sanguigni e del sistema linfatico.

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